giovedì 5 ottobre 2017

Día 3: QUATTRO VEDOVE A VALENCIA

Giornata molto tranquilla e senza troppe pagliacciate almeno fino alla cena.
Sveglia con S. che ha "un raggio di sole che le illumina il viso" (questo paramento è da rivedere).
Scegliamo un posto per la colazione. Forse però sarebbe stato meglio evitarla, visto che abbiamo speso 2 ore nel tentativo di far capire alle cameriere quello che volevamo e COME LO VOLEVAMO. Mi spiegate cosa ci faccio con un caffè americano ed un bicchiere di ghiaccio col limone? BAH.
Seconda tappa: la Torres de Serrano. Le scale ci sfiancano, le polaroid non escono, le vertigini ci destabilizzano e... "COMUNQUE NON È A NORMA" CIT. S..
In compenso facciamo un book fotografico intitolato "Le mie prigioni":


Terza tappa, la più significativa: Oceanogràfic.
Acquario sicuramente più caratteristico per le strutture e l'impatto visivo che per le specie animali presenti!
Medusine, squaletti, Nemo e Dory, delfini, qualche volatile, gli amici di A.: i flamingo.
S. saluta ogni singolo pesce dell'acquario ed N. espone la sua teoria: "vedi, il papà è giallo, la mamma è fucsia e lui è nato ciclamino" (CHE COSA CI VUOI FAR?).


Stendiamo un velo molto pietoso sul pranzo, se potete USCITE per mangiare!! Il pollo sembrava un pezzo di compensato e l'insalata era annacquata nella maionese.
Usciamo e ci rechiamo alla Ciutat de les arts i les ciències. Tutto questo sotto i 30 gradi ai quali ormai noi non eravamo più abituate. Dopo qualche foto artistica optiamo per la merenda visto il pranzo poco soddisfacente.
Facciamo un giretto per negozi alla ricerca di souvenirs e successivamente rientriamo in hotel per prepararci alla nostra serata a tema ''TOTAL BLACK''. D. esordisce con un "Sembriamo 4 vedove a Valencia".

Andiamo a cena in un ristorante italiano che vi consigliamo assolutamente: il " San Tommaso". Ordiniamo pappardelle al salmone per S. , Spaghetti alle vongole per N. e spaghetti al nero di seppia per D. ed A., la cameriera ci chiede se vogliamo il formaggio, noi schifate rispondiamo di no, ma N. da brava intenditrice: "tanti CHEF STELLARI (si, come i baci della Marini) mettono il formaggio sulla pasta col pesce. A. trova in fondo al "mar nero" dei gamberi e D. chiede: "ma sono giá nudi?".  Il vino inizia a fare i suoi effetti e partono discorsi religiosi da vere vedove " se non vai a tachismo al giorno d'oggi vieni bannato dalla societá" cit. N.. Conclusione ? Primi piatti ottimi, ma S. ed N. sono morte di fame data la poca quantità di pasta, mentre D. ed A. hanno ingerito pasta che sarebbe bastata all'intera corte di Spagna.
Ordiniamo il dolce (per S. ed N. la luce in fondo al tunnel) , ma D. ed A. non hanno imparato la lezione e si ritrovano davanti un piatto con un'intera piantagione di ananas.
Concludiamo con un VERO CAFFÈ, paghiamo il conto e torniamo ad addentrarci nelle nostre amate viette mentre S. cerca di raccontare le sue disavventure affrontate durante una precedente vacanza, ma nessuno la ascolta (strano, non capita mai). Camminando, camminando arriviamo dall'altra parte della città e non si sa come ci ritroviamo sulla Villa d'Almè - Dalmine. Decidiamo che è giunto il momento di tornare in hotel e a sto giro rinunciamo persino alla nostra cara tisana causa troppo cibo ed alcool in circolo.
DOMANI SPIAGGIA, COME I LEONI MARINI, GUAI A CHI CI SMUOVE DA LÍ.

Hasta  luegooooooo

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